Perché si manifestano disfunzioni del pavimento pelvico? Un confronto tra gli approcci di PRI e Bill Hartman.
- andreonefrancesco
- 20 nov
- Tempo di lettura: 3 min
Per comprendere davvero le disfunzioni del pavimento pelvico non basta analizzare il muscolo in sé: bisogna osservare come tutto il sistema corpo gestisce forma, pressione e alternanza durante il passo e il respiro. Il pavimento pelvico non funziona mai da solo , risponde sempre allo stato del bacino, del torace, del diaframma e delle anche.
Le disfunzioni del pavimento pelvico emergono quando il sistema perde:
• Perdita di alternanza,
• shape-change del bacino,
• gestione pressoria tridimensionale,
• integrazione anca–bacino,
• rotazione toracica fisiologica,
• respirazione a bassa soglia soglia.
Per PRI il problema è la perdita di funzione integrata; per Bill la perdita di capacità di cambiare forma e distribuire volumi. Il pavimento pelvico diventa così un compenso, non un regolatore, e studiare entrambe le visioni mi ha aiutato a sviluppare un procedimento operativo nella mia Academy altamente integrativo
1) Perdita di alternanza (Left AIC / “stuck in aphase”)

Quando il sistema entra nel pattern Left AIC, non c’è solo asimmetria: c’è perdita di alternanza.Il bacino rimane orientato (L innominato in AF/IR, in AF/ER) e non riesce più a cambiare forma tra le fasi del passo. Questo impedisce la fisiologica modulazione dell’outlet: alcune sue porzioni restano sempre più “aperte”, altre sempre più “chiuse”. Il pavimento pelvico, che dovrebbe adattarsi ciclicamente al cambio di fase, diventa un compenso fisso.
• Bill Hartman descrive lo stesso fenomeno come “bloccato in una fase di stance”: se non puoi uscire da early o da late stance, perdi la capacità di deformare il bacino e redistribuire volumi. Il pavimento pelvico viene così caricato cronicamente in modo unilaterale.
2) Alterazione del shape-change dell’outlet
La forma dell’outlet anteriore e posteriore cambia con:
• rotazione degli innominati,
• nutazione/counternutazione sacrale,
• AF/IR e AF/ER femorale.

Quando queste rotazioni diventano rigide (es. AF/IR persistente a sinistra), l’outlet non può più alternare apertura/chiusura, e questo crea pattern di tensione selettiva nelle differenti porzioni del pavimento pelvico.
• Bill spiega che un bacino che non riesce a “cambiare forma” perde la capacità di distribuire pressioni nei 3 piani. Un contenitore rigido costringe il pavimento pelvico a diventare stabilizzatore primario: un lavoro per cui non è progettato.
3) Gestione pressoria inefficiente
(diaphragm–abdomen–pelvis)
Un diaframma bloccato in inspirazione o in una configurazione rotatoria mantiene un pattern in cui la pressione non si espande tridimensionalmente. Se manca espansione posteriore e inferiore, la colonna di pressione viene deviata in basso e spesso lateralizzata (Right BC + AIC).Il pavimento pelvico riceve una quantità di pressione non modulata e risponde irrigidendosi o cedendo.
• Bill parla di “loss of exhalation”: se non puoi creare compressione anteriore e back expansion, la pressione viene scaricata nel pavimento pelvico. Il problema non è il muscolo in sé, ma l’incapacità del torace di creare un gradiente pressorio direzionato.
4) Mancata integrazione anca–bacino
(AF/IR = chiusura dell’outlet)
La chiusura fisiologica dell’outlet posteriore avviene in late stance, quando l’anca entra in AF/IR, il sacro nuta e l’emibacino si compatta.Se un’anca non può IR nel momento appropriato, la chiusura dell’outlet viene sostituita da una “falsa chiusura” realizzata da glutei superficiali, adduttori o dal pavimento pelvico stesso.
• Bill considera la mancanza di hip IR come una delle principali cause di strategie di compressione: se il femore non può ruotare internamente, il sistema “spreme” il bacino dal basso. Il pavimento pelvico diventa una valvola di chiusura non fisiologica.
5)Rotazione toracica asimmetrica (Right BC)
e vettori pressori alterati

Il Right BC mantiene la gabbia toracica in rotazione destra e limita la capacità di alternare IR/ER costali.Il diaframma lavora in modo asimmetrico e la pressione interna non segue più una distribuzione uniformemente caudale: scende diagonalmente verso un lato del bacino.Questa torsione pressoria crea carichi differenti sulle due metà dell’outlet.
• Bill interpreta questo come un disturbo della “volume distribution strategy”: il lato compresso riceve più stress, quello espanso diventa instabile. Il pavimento pelvico replica esattamente questa dicotomia, una metà compressa, una metà allungata.
6) Strategia respiratoria ad alta soglia
(everything-on pattern)
Quando il sistema non può espirare realmente, non può rilasciare i paraspinali, i flessori dell’anca e le coste anteriori.La persona vive in uno stato di compressione posturale costante.In assenza di cambi di volume fisiologici, il pavimento pelvico resta in tensione tonica cronica, perdendo la capacità di modulare concentricità/eccentricità durante il respiro e il passo.
• Bill distingue chiaramente tra muscoli “deep” (che deformano la pressione e la forma) e muscoli “superficiali” (che comprimono).
Quando il sistema abbandona i deep, il pavimento pelvico viene reclutato come muscolo superficiale, cioè come stabilizzatore rigido.
Ed è lì che compaiono dolore, ipertono, costipazione o instabilità.




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